
Alla recente edizione del SIMPPAR 2025 a Parigi, fiera dedicata alle materie prime per la profumeria, Ambrostar di Symrise ha attirato l’attenzione di molti visitatori. Si tratta di una potente molecola ambrato-legnosa che, per lungo tempo, è rimasta un ingrediente captive, riservato esclusivamente ai profumieri interni dell’azienda. Ora, diventata disponibile al pubblico professionale, Ambrostar ha suscitato grande interesse grazie alla sua eccezionale tenacità, versatilità e carattere contemporaneo.
Analizziamo più da vicino Ambrostar: le sue proprietà chimiche, il profilo olfattivo, la stabilità in diversi ambienti e le raccomandazioni d’uso nelle formule profumate e cosmetiche.
- Caratteristiche tecniche di Ambrostar
- Nome chimico: 4H-4a,9-metanoazuleno[5,6-d]-1,3-diossolano, octaidro-2,5,8,8,9a-pentametil-2-propil-, (4aR,5R,7aS,9R)-. Si tratta di un composto policiclico complesso che contiene frammenti di acetale.
- Formula chimica: C₂₀H₃₄O₂.
- Massa molecolare: ~306,5 g/mol.
- Numero CAS: 1357064-95-9.
- Classe chimica: acetale policiclico (sostanza odorosa di tipo ambrato).
- Aspetto: liquido trasparente, incolore o giallo pallido.
- Purezza del prodotto: ≥ 98% (in somma di isomeri). Non contiene stabilizzanti specifici – la molecola è stabile di per sé.
- Punto di ebollizione: circa 335,6 °C (a pressione atmosferica).
- Log P: ~5,94 (logaritmo del coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua), che indica un’elevatissima idrofobicità della sostanza.
- Punto di infiammabilità: >100 °C (basso rischio di infiammabilità in condizioni normali).
- Presenza in natura: non si trova nelle materie prime naturali (molecola completamente sintetica).
- Stabilità e conservazione: chimicamente inerte e non richiede additivi antiossidanti. Si consiglia di conservarla in contenitori ben chiusi, in un luogo fresco e al riparo dalla luce; la stabilità del prodotto senza perdita di qualità è di almeno 24 mesi.
- Soglia olfattiva: estremamente bassa – circa 0,01–0,04 ng/L in aria (nanogrammi per litro). In altre parole, la sostanza possiede una forza aromatica straordinaria, percepibile dall’olfatto a concentrazioni ultra-basse.
- Stabilità in vari ambienti: Ambrostar mantiene le proprie proprietà in un ampio spettro di condizioni. I test dimostrano che dopo 3 mesi a 40 °C non si verificano cambiamenti significativi nell’odore o nel colore, né in soluzioni profumate a base alcolica, né in ambienti alcalini come il sapone (pH ~9–10), né in ambienti acidi come gli ammorbidenti per tessuti (pH ~2–3). Questo indica che la molecola è stabile a pH, temperatura e luce nelle basi tipiche: composizioni profumate, prodotti cosmetici e chimica domestica (saponi, shampoo, detergenti, ecc.).
- Proprietà olfattive
- Aroma e carattere: Ambrostar possiede un profumo ricco ambrato-legnoso. Secondo la descrizione del produttore, il suo profilo è ambrato, legnoso, caldo, con sfumature animali e muschiate. Fonti esperte aggiungono che il suo aroma presenta tonalità «calde, leggermente “sudate”, animali», con una base legnosa-ambrata e un sottofondo minerale-salato. Questa molecola ricorda, per il suo carattere, l’ambra grigia (ambergris) e l’oud, fondendo un calore resinoso profondo con accenti minerali salini e una morbida sfumatura animale. Il risultato è che Ambrostar conferisce alla composizione profondità e una vellutata ambratura, paragonabile all’ambra grigia naturale, ma molto più potente.
- Intensità e persistenza: La proprietà chiave di Ambrostar è la sua eccezionale durata e potenza olfattiva. È una nota di fondo estremamente tenace: sulla mouillette (blotter) l’aroma persiste oltre i 3 mesi. La molecola è altamente diffondibile, ovvero capace di propagarsi nello spazio: secondo Symrise, la diffusività di Ambrostar è valutata 7 su 10, e l’effetto iniziale di espansione (“blooming”) 6 su 10. In parole semplici, anche una piccola quantità della sostanza è percepibile già nelle note di testa e contribuisce a creare una scia evidente. Sono stati segnalati casi in cui l’aroma di Ambrostar puro, applicato su carta, era percepibile a una distanza di circa 6–9 metri – un indice di straordinaria portata. Tuttavia, il suo carattere è più morbido rispetto ad altri componenti super-ambrati (non “pizzica” il naso): Ambrostar offre un calore rotondo e “levigato”, più vicino all’oud e meno pungente-resinoso rispetto, ad esempio, ad Amber Xtreme o Ambrocenide.
- Ruolo nella composizione: Nella formula profumata Ambrostar funge da nota di base e fissativo. Fissa e “lega” le note volatili, prolungando notevolmente la durata della fragranza. Grazie alla sua moderata apertura iniziale, Ambrostar è percepibile anche nelle note di testa e di cuore, agendo come un booster per altri ingredienti. È noto che molecole ambrate potenti a basse dosi conferiscono luminosità e volume alla composizione: ad esempio, intensificano le note agrumate e aldeidiche di testa, mettono in risalto le sfumature muschiate e arricchiscono il cuore floreale della fragranza. Ambrostar si comporta esattamente in questo modo – in microdosi non si percepisce come nota separata, ma piuttosto potenzia la proiezione e la durata degli altri componenti. Nelle note di fondo la sua presenza è più evidente: la scia calda legnoso-ambrata di Ambrostar emerge sulla pelle dopo ore dall’applicazione, conferendo alla fragranza profondità e ricchezza. Sulla pelle, le sue sfumature animali possono leggermente intensificarsi, aggiungendo sensualità e una nota di “calore corporeo” alla composizione. Nell’aria (nella scia), Ambrostar crea uno sfondo ampio, percepibile dagli altri e capace di generare un’aura memorabile attorno a chi lo indossa.
- Esempi di utilizzo in profumeria
Ambrostar era inizialmente una molecola “captive” di Symrise – un ingrediente esclusivo, disponibile principalmente ai profumieri interni all’azienda. Tuttavia, quest’anno è stato reso accessibile a tutti i professionisti del settore. Presto sarà possibile acquistarlo per l’uso personale in composizioni indipendenti. Al momento, tuttavia, l’uso di Ambrostar è documentato principalmente in fragranze sviluppate da Symrise. Negli ultimi anni (dal 2017 circa), Ambrostar è apparso come nota di base in circa una trentina di profumi contemporanei. Ad esempio, è presente nella fragranza oud di nicchia ExplOud di Laboratorio Olfattivo (2022), nella composizione avanguardistica Major Me di Paco Rabanne (2021), e nella fragranza legnosa e rosata Rosenrot della band Rammstein (2020). Questi esempi riflettono una tendenza all’uso di Ambrostar in creazioni di nicchia e di lusso, dove si ricercano accordi ambrati-legnosi potenti e una persistenza estrema.

- Raccomandazioni d’uso e dosaggi
Nelle composizioni profumate (profumi, Eau de Toilette): Ambrostar è consigliato in quantità molto piccole a causa della sua potenza straordinaria. Secondo Symrise, il livello ottimale varia da dosi tracciabili fino a un massimo di circa 2% della formula. In pratica, anche frazioni di percentuale possono influire notevolmente sul carattere della fragranza. Di solito, in composizioni leggere floreali, agrumate o fresche si impiega <0,5% di Ambrostar, per aggiungere volume e scia senza sovrastare con il proprio odore. In profumi più intensi orientali, legnosi o oud, il dosaggio può avvicinarsi al limite superiore (1–2%) quando si desidera una base ambrata ben marcata. Non si raccomanda di superare ~2%, poiché la molecola potrebbe dominare e causare saturazione sensoriale.
Nei prodotti cosmetici e per la casa: Nelle profumazioni per cosmetici e prodotti per la pulizia, la concentrazione di Ambrostar è in genere più bassa rispetto alle fragranze fini, poiché il livello generale di profumazione è minore e la sua efficacia molto alta. Esempi di concentrazioni in profumazioni di prodotto:
- Shampoo, gel doccia, saponi: circa 0,1–0,3%
- Creme, lozioni: circa 0,05–0,2%
- Spray profumati per il corpo: fino a ~0,5%
- Detergenti (detersivi, ammorbidenti, detergenti per superfici): 0,1–0,5% in profumazione è sufficiente per un profumo residuo evidente dopo l’uso.
Grazie alla sua resistenza a basi alcaline, acide e alte temperature, Ambrostar sopporta bene i processi di produzione (es. riscaldamento del sapone, miscelazione in basi concentrate) e mantiene la propria fragranza durante la conservazione. È inoltre adatto per la profumazione di candele, diffusori a caldo e profumi solidi – l’elevata termostabilità (punto di ebollizione ~335 °C) consente un’evaporazione lenta e costante durante il riscaldamento, diffondendo l’aroma senza degradazione della struttura.
Influenza di pH, calore e luce: Uno dei vantaggi principali di Ambrostar è la sua stabilità in diverse condizioni. Non si degrada né perde le sue proprietà olfattive in un intervallo di pH di circa 3–10, che copre la maggior parte delle basi cosmetiche e detergenti. Né l’acido né la base causano idrolisi nel breve termine, perciò può essere usato con sicurezza in saponi, shampoo, antitraspiranti (che spesso hanno pH acido per via dei sali di alluminio) e detergenti acidi – l’aroma resterà invariato. Inoltre, la sua scarsa sensibilità alla luce (se conservato lontano dai raggi UV diretti) e l’elevato punto di infiammabilità (>100 °C) rendono poco problematici i processi che coinvolgono il calore o l’esposizione alla luce diurna. Tuttavia, come per qualsiasi materia prima aromatica, si raccomanda di conservarlo in luogo fresco e al riparo dalla luce, per preservarne il profilo aromatico originale per tutta la durata del prodotto.
- Compatibilità con altri gruppi olfattivi
Symrise sottolinea la versatilità di Ambrostar: il suo «carattere poliedrico lo rende ideale per una vasta gamma di fragranze e applicazioni». Grazie al suo profilo ambrato caldo e neutro, Ambrostar si abbina bene con la maggior parte delle famiglie olfattive. Di seguito alcune raccomandazioni per combinarlo con vari gruppi aromatici:
- Accordi legnosi: Ambrostar rafforza e fissa efficacemente le note legnose (cedro, sandalo, vetiver, patchouli), conferendo un tono secco ambrato profondo e prolungando la durata. Nella profumeria legnosa contemporanea, queste molecole ambrate sono diventate una base indispensabile per creare una scia potente. Ambrostar si esprime al meglio in composizioni oud, cedrate, chypre-legnose, aggiungendo volume, calore e persistenza. Si consiglia di abbinarlo a oli essenziali di cedro o guaiaco, e materiali sintetici legnosi (come Iso E Super) – Ambrostar ne arricchisce il profilo e ne fissa la base.
- Accordi ambrati e orientali: Negli accordi ambrati classici (labdano, vaniglia, benzoino, ecc.), Ambrostar funge da potenziatore moderno: aggiunge una profondità “minerale” e una sfumatura animale alle dolci note balsamiche. Nelle fragranze orientali, la sua presenza conferisce un caratteristico sillage ambrato, rafforza le componenti resinose-speziate e attenua la dolcezza eccessiva delle note gourmand. Ad esempio, con labdano e vaniglia, Ambrostar crea una base ricca: il labdano assume un tono più animale e la vaniglia acquisisce un accento salato che evita l’eccessiva dolcezza. Nelle formule speziate orientali (con cannella, chiodi di garofano, resine) agisce come base legante, prolungando la percezione delle spezie sulla pelle. In questi abbinamenti Ambrostar può essere dosato generosamente (~1%) poiché le potenti note orientali lo equilibrano bene.
- Composizioni fougère: Nelle fougère moderne (lavanda, accordi fougère), Ambrostar è sempre più utilizzato per fornire una base potente. Armonizza con muschio di quercia, note cumariniche e lavandate, donando calore ambrato e amplificando il sillage delle fragranze maschili. Nelle fougère classiche, la base include spesso una sottile nota ambrata – Ambrostar può sostituire o integrare ingredienti tradizionali come il muschio di quercia, rendendo la scia più voluminosa e persistente. Inoltre, può mettere in risalto le componenti muschiate della composizione: ad esempio, in combinazione con muschi bianchi, Ambrostar ne migliora la percezione fin dalle note di testa. Dosaggio raccomandato: molto basso (0,1–0,5%) per non coprire la freschezza della lavanda e garantire un sostegno duraturo alla base.
- Bouquet floreali: Nei bouquet floreali, Ambrostar va usato con cautela, ma può produrre effetti sorprendenti in microdosi. Nelle note floreali intense (tuberosa, gelsomino, ylang-ylang) esalta gli aspetti cremosi e balsamici, arricchendo la base. Nei fioriti leggeri (rosa, mughetto) aggiunge scia e calore, rendendo il profumo più “corporeo” e persistente. È importante non eccedere per non appesantire il bouquet: <0,1–0,2% è sufficiente. A questi livelli Ambrostar non è percepibile come nota singola, ma dona volume e durata. È noto che in concentrazioni tracciabili le molecole ambrate donano brillantezza ai fiori e ne aumentano l’intensità – ad esempio, una rosa con una goccia di Ambrostar suona più ricca, con un delicato calore vellutato nella scia.
- Composizioni agrumate e fresche: Nelle formule fresche tipo colonia, Ambrostar può sembrare fuori luogo, ma in microdosi (addirittura millesimi di percentuale) compie meraviglie. Quantità tracciabili di Ambrostar fissano le note agrumate, permettendo loro di persistere più a lungo, e donano un fondo ambrato sottile che non è percepito chiaramente ma arricchisce la scia. È stato osservato che le super-ambre a livelli molto bassi aumentano la luminosità di agrumi e aldeidi – la composizione risulta più brillante e allo stesso tempo acquista una “corposità” spesso assente nelle colonie solo agrumate. Si consiglia di aggiungere Ambrostar in fragranze rinfrescanti a concentrazioni non superiori a 0,05–0,1% del concentrato. Questo fornirà base e persistenza senza trasformare la colonia in un profumo pesante.
- Accordi gourmand: Nelle fragranze gourmand (note edibili e dolci: cioccolato, caramello, caffè, ecc.) Ambrostar può fungere da componente contrastante, aggiungendo una sfumatura “secca” e leggermente salata a composizioni troppo dolci. La sua base legnosa-ambrata conferisce raffinatezza: ad esempio, in un profumo vaniglia-caramello, tracce di Ambrostar aggiungono profondità, rendono la scia più elegante e mitigano l’eccessiva dolcezza. Si abbina bene con note di caffè, cacao, noci – esaltandone gli aspetti tostati e fumosi. In combinazione con spezie (cannella, zenzero), ne sottolinea il calore. Il dosaggio in formule gourmand dipende dall’effetto desiderato: per un leggero arricchimento basta lo 0,1%, per un chiaro sottotono ambrato si può arrivare a ~0,5%. L’importante è mantenere l’equilibrio, affinché Ambrostar non rubi l’attenzione alla parte gourmand, ma la sostenga elegantemente nella base.
6. Informazioni supplementari per i profumieri
- Origine e disponibilità: Ambrostar appartiene alla nuova generazione delle cosiddette “super-molecole ambrate”, sviluppate come sostituti più potenti dell’ambra grigia naturale e delle classiche alternative sintetiche come Ambroxan. Strutturalmente, è molto simile ad Ambrocenide (un’altra potente nota ambrata di Symrise) e rappresenta un’evoluzione di quella linea chimica. La molecola è stata inizialmente sviluppata nei laboratori di Symrise intorno al 2001 e rimase per molti anni un ingrediente esclusivo (captive), venendo introdotta nelle fragranze commerciali solo più di un decennio dopo.
- Consigli pratici e sicurezza: Poiché Ambrostar è un ingrediente estremamente potente, i profumieri solitamente lo utilizzano sotto forma di concentrati diluiti (ad esempio, una soluzione al 10% in dipropilenglicole o etanolo) per facilitare un dosaggio preciso. Questo consente di inserire con precisione microgrammi della sostanza nella composizione. Attualmente non risultano reazioni allergiche note né restrizioni secondo l’IFRA: Ambrostar non contiene gruppi funzionali allergenici conosciuti. Tuttavia, bisogna considerare il suo impatto sensoriale: le super-note ambrate, se sovradosate, possono irritare il nervo trigemino (sensazione pungente o bruciante nel naso) in persone sensibili. In ambito professionale, le basi eccessivamente intense di tipo legnoso-ambrato hanno persino guadagnato il soprannome di “bois qui piquent” – “legno che punge”. È quindi fondamentale procedere con moderazione: aggiungere Ambrostar “goccia a goccia” e valutare attentamente la percezione della composizione in diverse fasi per evitare squilibri. Alcuni esperti riportano che Ambrostar può superare Ambrocenide in potenza fino a circa 20 volte, secondo valutazioni soggettive di diffusione – sottolineando ulteriormente la necessità di un uso cauto.
- Sostenibilità e composizione: Secondo quanto dichiarato da Symrise, Ambrostar è composto per il 75% da materie prime rinnovabili (Renewable Carbon). Ciò significa che una parte significativa del carbonio impiegato nella sua produzione proviene da fonti rinnovabili, come precursori vegetali, rappresentando un vantaggio in termini di sostenibilità ambientale. Tuttavia, come molte altre sostanze aromatiche organiche, Ambrostar si degrada lentamente nell’ambiente ed è tossico per gli organismi acquatici a concentrazioni elevate (classificato come pericoloso H411). Pertanto, nei prodotti per la pulizia e uso domestico, è necessario considerare le normative ecologiche vigenti ed evitare il rilascio di grandi quantità nelle acque di scarico. Per il resto, Ambrostar rappresenta uno strumento innovativo ed estremamente efficace nella tavolozza del profumiere, in grado di ampliare i confini della persistenza e diffusività delle fragranze. Grazie alla combinazione di potenza, longevità e un carattere unico tra ambrato e oud, è diventato un ingrediente prezioso per la creazione di composizioni moderne e intense, a condizione che venga impiegato in modo consapevole e misurato.
Ora che Ambrostar è diventato accessibile, la sua presenza nella tavolozza di un profumiere appare quasi indispensabile. È un materiale che vale la pena avere a portata di mano.